Gucci: la storia di un brand iconico

La rubrica brand stories prosegue con il marchio Gucci, uno dei capisaldi della moda italiana. 

Oggi vi presentiamo la storia di questo brand iconico, ripercorrendone le tappe salienti.

Dall’ideazione ai tratti caratteristici di una maison che ha accompagnato una società in costante evoluzione, combinando passato e presente in capi e accessori di successo in tutto il mondo.

Tabella dei Contenuti

Dalla Toscana all’Oriente: come nasce Gucci

Gucci nasce in Italia nel 1921, tra i vicoli del capoluogo toscano: Firenze. 

Inizialmente nota come pelletteria per la vendita di articoli per l’equitazione, guanti e valigeria, la Maison fondata da Guccio Gucci vede l’inaugurazione, già nel 1938, della prima boutique, a Roma. 

Gli anni Quaranta accompagnano l’ideazione e il successivo lancio sul mercato della Bamboo, la prima It bag della Maison.

Proposta e desiderata ancora oggi, la borsa è diventata un’icona Gucci dallo stile pulito, ma allo stesso tempo unico e ineguagliabile, capace di abbattere le barriere temporali di una società in continuo mutamento. 

Cominciata con Guccio Gucci e arrivata fino ad Alessandro Michele – l’attuale direttore creativo – la Bamboo si è rivelata essere, in poche parole, un gioiello senza tempo. 

“La qualità viene goduta fino a molto dopo che il prezzo è stato dimenticato”

Il 1953, con la morte del fondatore Guccio Gucci, vede la Maison di lusso italiana passare nelle mani dei quattro figli: Aldo, Ugo, Vasco e Rodolfo. 

 

Dopo essersi guadagnata un posto tra i vicoli milanesi, la Maison Gucci appare – nel 1953 – a New York, e successivamente a Londra, Parigi, Chicago, Palm Beach e Beverly Hills, per raggiungere poi l’Oriente. 

Lo stile Gucci, a questo punto, si fa facilmente strada nel mondo dell’alta moda, delineando e rafforzando una propria identità apprezzata e sfoggiata da celebrità quali Audrey Hepburn e Jackie Kennedy. 

La storia di Gucci assiste negli anni Sessanta ad un cambiamento iconico, che getta le basi di un marchio oggi ineguagliabile: il logo della doppia G viene utilizzato per la prima volta su tessuti in canvas, sia per borse che per accessori. 

Nel 1981 la Maison sfila per la prima volta a Firenze, lì dove Guccio Gucci – 60 anni prima – ebbe un’idea unica ed eccezionale.

Le direzioni creative che hanno segnato la storia di Gucci

Lo stile Gucci è stato segnato da tre personalità iconiche che, dopo Guccio Gucci, hanno influito in modo incisivo sul marchio di lusso. 

Tom Ford: rivoluzione

Nel 1954 è stato Tom Ford, lo stilista americano, ad assumere il controllo della Maison, diventandone direttore creativo e riuscendo a risollevarla da un periodo di crisi e difficoltà.

Ricordato oggi per aver rivoluzionato lo stile Gucci, Tom Ford è stato ideatore di un’immagine ancora oggi indimenticabile: una donna determinata, dalla sensualità esplicita e magnetica, vestita di inserti in metallo, pelle e pelliccia. 

Lo stile di Tom Ford può essere racchiuso in una Gucci Bamboo rivisitata, modernizzata e proposta al mercato anche in formato maxi. 

Durante i suoi ultimi anni presso la Maison Gucci, Tom Ford ha combinato la chiave chic a quella hippy, donandole una punta di unicità, per proporre infine linee talvolta sportive accompagnate da accessori vertiginosi, come nel caso dei tacchi a spillo.

Frida Giannini: dinamicità

È nel 2006 che il cuore di Gucci viene sfiorato dal tocco indimenticabile di Frida Giannini, preceduta da Alessandra Facchinetti, ideatrice però di un’unica collezione: Gucci – primavera estate 2005. 

Il tratto caratteristico di Frida è la dinamicità. 

La direttrice creativa, nel corso della sua permanenza, propone infatti donne a tema ma sempre differenti, accomunate da un’estrema forza e decisione che traspaiono in ogni capo. 

Nell’archivio di Frida Giannini si contano oggi numerose ideazioni iconiche.

Dai primi abiti da sera, utilizzati fin da subito dalle star del cinema, alla fantasia Flora, dalla doppia G incisa su pelle alla linea organica, grazie alla quale si è distinta per il suo interesse umanitario ed ambientale, rafforzando la reputazione della Maison Gucci con un’impronta green di fondamentale importanza.

Alessandro Michele: un cambiamento che funziona

Alessandro Michele, direttore creativo dal 2014 ad oggi, approda in azienda già nel 2002 assunto da Tom Ford. Inizialmente poco conosciuto, egli getta le basi della sua nomea nel 2015, con una collezione uomo rivoluzionaria. 

Le linee retrò e androgine di quest’ultima, infatti, si distaccavano notevolmente dal tradizionale stile Gucci. 

Alessandro Michele è oggi un direttore creativo di successo, capace di combinare passato e presente, tradizione e novità, eleganza ed eclettismo. 

Utilizzando gli iconici colori – verde e rosso – rimane fedele alle origini della Maison, affiancandole però ai gusti odierni che lo portano a realizzare capi di successo, adatti indistintamente a uomini e donne. 

Gucci: i capi e accessori che hanno fatto la storia

Il successo innegabile di Gucci comincia con l’It bag Bamboo e prosegue con ideazioni ormai intramontabili in tutto il mondo, capaci di incontrare il gusto di culture differenti e di resistere allo scorrere del tempo.

New Jackie O.

Tra queste è indubbiamente presente la borsa New Jackie O., accessorio irrinunciabile per gli amanti del brand. 

La bag, dalla forma pulita e tondeggiante, è concepita come omaggio a Jacqueline Kennedy Onassis, fotografata sempre in compagnia di una borsa Gucci nel corso degli anni Cinquanta. 

La New Jackie O., che presenta una tipica chiusura a moschettone e una tracolla che non passa certamente inosservata, è realizzata in tessuto o in pelle ed è una combinazione di semplicità, eleganza e finezza

Rivisitata anche in chiave pop, l’iconica bag Gucci è disponibile oggi anche con varianti chic, accompagnate da impunture che rimandano alle selle equestri e dal logo dello Chateau Marmont. 

Mocassino, un’icona dal 1953

l mocassino, realizzato nel 1953, guarda alle radici della maison Gucci. 

L’idea, ancora una volta, prende infatti ispirazione dal mondo equestre e realizza un prodotto che ne riproduce il morsetto, rendendo questo semplice elemento un vero e proprio dettaglio iconico del brand.

Il successo innegabile di questa calzatura va ricercato nell’estrema raffinatezza ed eleganza, senza rinunciare alla comodità e qualità del prodotto. 

Estremamente facile da indossare e calzare, poiché senza lacci, il mocassino è diventato capo di abbigliamento di star e divi del cinema, da Madonna a Brad Pitt.

Foulard Flora: Gucci omaggia Grace Kelly

Uno dei più celebri must have dell’archivio Gucci: stiamo parlando del Foulard floreale, realizzato in omaggio alla Principessa Grace Kelly nel 1966. Ispirato alla Primavera del Botticelli, il foulard è stato espresso come desiderio dalla stessa Principessa. 

Colorato, dipinto di farfalle, libellule e bacche, il Foulard Flora realizzato in seta viene immediatamente apprezzato e sfoggiato da donne iconiche come Sofia Loren e Liz Taylor, fino ad arrivare ai giorni nostri per essere ancora ricercato e fortemente voluto da numerosissimi collezionisti.

Il successo sta anche nel Marketing

La genialità della Maison Gucci è racchiusa anche nelle sue strategie di marketing

Se da un lato il brand realizza prodotti sensazionali, capaci di distinguersi e soddisfare i gusti della società, dall’altro si impegna in un’attenta analisi di mercato, con l’obiettivo di cogliere le tendenze e rivisitare la tradizione. 

Il successo di Gucci sta nella ricerca e nella sua incredibile capacità di cogliere l’attimo. 

Una volta studiato e chiarito i desideri e le richieste di un determinato periodo storico, Gucci riesce a ideare e realizzare in brevissimo tempo capi e accessori mirati, proponendo icone rivoluzionate e adattate.

Il segreto Gucci è racchiuso nella sinergia: marketing e creatività viaggiano di pari passo, con l’obiettivo di guardare alla razionalità ed emotività di un pubblico dinamico e di conseguenza difficile, che alimenta però il meccanismo di un brand ormai intramontabile.

Lo stile Gucci a 360°

Lo stile Gucci, creato passo dopo passo e rinnovato continuamente nel corso degli anni, presenta delle linee stilistiche caratteristiche

  • rimandi equestri: che siano inserti più o meno evidenti, le realizzazioni Gucci rimangono fedeli alle origini della Maison e, dal 1921 ad oggi, si affidano agli elementi cavallereschi per conferire eleganza e raffinatezza alle creazioni;
  • la chiave genderless: il successo Gucci è anche merito di vedute ampie, che non badano a limiti e confini. Soprattutto con Alessandro Michele, infatti, la Maison comincia a proporre capi e accessori adatti a tutti, senza effettive distinzioni tra uomini e donne;
  • tessuti broccati: l’archivio Gucci si popola di velluti raffinati, colorati e floreali, utilizzati dal suo stesso direttore creativo per gran parte dei suoi look;
  • rosso e verde: due capisaldi cromatici che non possono mancare nelle collezioni Gucci, nemmeno in quelle più attuali ed eccentriche, dove le due colorazioni storiche si affiancano a colorazioni nuove, creando contrasti vivaci ed allegri.

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