La storia di Balenciaga: l’ascesa della maison

Per la rubrica brand stories, ripercorriamo i punti salienti dell’evoluzione stilistico-concettuale alla base di una delle maison più celebri a livello mondiale.

Ecco la storia di Balenciaga, dalle origini alla creazione di accessori e capi di abbigliamento che sono diventati simboli per eccellenza di lusso e alta moda. 

Come è nata Balenciaga?

La storia di Balenciaga inizia in Spagna quando, l’appena 12enne Cristobal Balenciaga, si appassiona all’arte del cucito affiancando la madre.

La sua famiglia non ha certo origini borghesi, ma il talento del giovane Cristobal attira ben presto l’attenzione di una nobildonna del paese, la marchesa di Casa Torres.

Grazie al suo appoggio economico, Cristobal si trasferisce a Madrid e prosegue i suoi studi in sartoria.

Il primo traguardo arriva nel 1919, quando il giovane talento apre la sua prima boutique a San Sebastian.

Il successo non tarda ad arrivare.

Il design senza precedenti viene notato dall’aristocrazia spagnola, tanto che Balenciaga si ritroverà a disegnare capi di abbigliamento anche per la famiglia reale.

Con lo scoppio della guerra civile spagnola, nel 1937, Cristobal si trasferisce a Parigi.

Lì, nel cuore pulsante dell’haute couture, nell’agosto dello stesso anno apre il suo primo atelier lungo l’Avenue George V.

Lo stile minimale, le linee fluide e la raffinata attenzione sartoriale dimostrata dal designer incantano non solo il pubblico, ma anche le personalità di spicco del settore.

Christian Dior in persona lo definisce come “il maestro di tutti noi”.

In fatto di stile, l’influenza spagnola è più evidente che mai nelle creazioni di Balenciaga: dalle decorazioni in velluto sulla scia delle opere di Velasquez al bolero in velluto.

Sull’onda del successo, Balenciaga si ritira quasi inaspettatamente nel 1968, rimanendo dietro le quinte fino alla sua morte, il 23 marzo 1972.

Un couturier deve essere pari a un architetto nel design, a uno scultore nel plasmare le forme, a un musicista per l’armonia e a un filosofo per il senso della misura.

Le direzioni creative durante la storia di Balenciaga

La maison viene rilanciata nel 1986 dal gruppo Jacques Bogart che introduce la prima collezione prêt-à-porter “Le Dix”.

La direzione creativa di Balenciaga passa momentaneamente a Michael Goma fino al 1992 per poi passare al gusto più moderno di Josephus Thimister.

È con il designer franco-belga Nicolas Ghesquière che avviene un vero e proprio cambiamento all’interno della maison.

Forte di esperienze precedenti a fianco di nomi come Jean Paul Gaultier e Agnès B, Ghesquière reinterpreta le creazioni iconiche di Balenciaga introducendo linee oversize e uno stile anni ‘80.

La guida creativa di Ghesquière lascia il posto, per i successivi 3 anni, al gusto urban di Alexander Wang.

Nel 2015 è il turno di Demna Gvasalia, designer dalle origini russe proveniente dall’ambiente elitario di Louis Vuitton e di Maison Margiela.

Con il suo stile post-soviet, Gvasalia si fa portatore di un nuovo gusto contemporaneo sancito nella sfilata PE 2017 attraverso una rivisitazione delle linee geometriche e oversize originali.

Al momento, Gvasalia è il direttore creativo della maison Balenciaga.

Balenciaga: le creazioni iconiche della maison

Dal genio creativo di Balenciaga, apprezzato e celebrato da personalità di spicco come Hubert de Givenchy e Coco Chanel, non potevano che emergere vere e proprie creazioni iconiche. 

A partire da “The Infanta Dress”, creato nel 1939 in un perfetto richiamo alle origini spagnole del designer.

L’abito presenta una silhouette ampia con spalle a sbuffo e gonna a campana, ispirato alle vesti del diciassettesimo secolo. 

La propensione a un gusto particolarmente innovativo viene incarnato dal Sack Dress del 1957, con cui Balenciaga introduce il concetto di abito a sacco.

L’assenza di cuciture strette che consentivano all’abito di adattarsi liberamente alle forme del corpo ha reso il modello una vera e propria icona della moda, influenzando le tendenze degli anni ‘50.

E se si parla di abbigliamento, non possiamo non citare la Bubble Skirt, gonna caratterizzata da un volume rigonfiato sul fondo.

Il design, ripreso nelle collezioni di Dior e Pierre Cardin, ha senza ombra di dubbio rivoluzionato il concetto di silhouette ed eleganza femminile.

In fatto di accessori, i riflettori si accendono sull’inconfondibile Motorcycle Bag.

Presentata nel 2001 da Ghesquière, la borsa presenta un design robusto in perfetto stile urban e casual accentuato dalla pelle e dalle tipiche zip e borchie.

I tratti stilistici di Balenciaga

Balenciaga è in linea con i canoni dello stile minimal chic grazie a silhouette fluide, essenziali e volumi che, seppur strutturati, risultano eleganti e particolarmente sofisticati.

I tratti stilistici che contraddistinguono Balenciaga sono:

  • linee pulite e minimaliste, con tagli netti e sobri, senza decorazioni eccessive e ornamenti;
  • tagli innovativi e scultorei, con spalle ampie e gonne a campana in audace contrasto con i canoni della moda tradizionale;
  • tessuti inconsueti, dal gazar (rigido e lucido con motivi tessili tipicamente a righe o quadretti) al taffetà (con finiture lucide e brillanti);
  • elementi appartenenti alla cultura spagnola, come pizzi e ricami.

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