Il lusso nella moda: significato ed evoluzione

Piacere estetico, savoir faire sartoriale, tessuti pregiati e cura artigianale.

Sono questi gli elementi a cui si lega, in modo intrinseco, il concetto di lusso nella moda.

È un dato di fatto che chi acquista un prodotto di lusso non vuole acquistare solo un capo di abbigliamento firmato di qualità eccellente.

Chi ricerca il lusso desidera vivere un’esperienza sofisticata, elitaria che va oltre la funzionalità e che si basa su una percezione di prestigio e raffinatezza.

Ma qual è il reale significato del lusso nella moda? Esistono dei criteri oggettivi? Qual è l’impatto del lusso nell’industria della moda?

Ecco un approfondimento che risponde a tutti i quesiti.

Indice

Il lusso nella moda è un valore oggettivo o soggettivo?

Il concetto di lusso nella moda è definito sia da fattori soggettivi che da standard oggettivi.

Può variare a seconda del contesto culturale di origine e/o di appartenenza che, naturalmente, delinea i parametri che definiscono ciò che è lusso.

Idea che può essere influenzata, ovviamente, anche dalle preferenze, dalle prospettive e dalle aspettative della singola persona.

Senza contare ciò che viene considerato “lussuoso” può cambiare nel corso del tempo dato il carattere stagionale della moda e le tendenze del momento

Vero è, però, che ci sono determinati standard di qualità che definiscono il lusso nella moda. 

A partire dall’uso di materiali pregiati fino all’artigianalità della lavorazione, all’attenzione meticolosa per i dettagli, all’unicità del design di capi di abbigliamento e accessori.

Scendiamo nel dettaglio.

Il lusso nel settore moda: i criteri oggettivi

Al di là di ogni interpretazione soggettiva, esistono dei criteri oggettivi che definiscono il significato di lusso nell’ecosistema della moda.

Essi sono:

  • l’utilizzo di materiali di prima scelta, selezionati con parametri come durabilità, qualità delle fibre utilizzati (naturali come seta, cashmere o lana merino o sintetici di alta gamma), raffinatezza della tessitura, aspetto estetico e (sempre di più) sostenibilità;
  • la lavorazione artigianale di alta gamma, con tecniche tradizionali che assicurano un’attenzione sartoriale per i più minimi dettagli, come vedremo in seguito;
  • la presenza di un’estetica riconoscibile, con design distintivi e pezzi iconici rappresentativi del pregiato savoir faire della maison;
  • l’heritage della maison: un patrimonio storico di prestigio è indicativo di una lunga tradizione di eccellenza nel settore che conferisce, di conseguenza, autenticità e valore storico ai suoi prodotti.

Sono questi, in linea generale, i fattori oggettivi da analizzare per inquadrare una maison nella categoria del “lusso”. 

Proseguiamo.

L’evoluzione del concetto di “lusso”: quality over quantity

Abbiamo visto che il lusso è un’idea subordinata a propensioni, gusti e preferenze soggettive.

Abbiamo anche visto che il lusso è un concetto definito da una serie di fattori oggettivi e misurabili. 

Due visioni diverse, ma accomunate da una sola verità.

L’ideale del lusso nella moda è cambiato nel corso degli anni.

E il motivo è piuttosto evidente.

Ci troviamo davanti a un settore in cui l’arte e la creatività la fanno da padrone.

È la libertà di evolvere, la volontà di sperimentare, il desiderio di creare il nuovo che genera sempre idee innovative.

E in un contesto simile, nulla rimane statico. Neanche il concetto di lusso.

La moda non può essere fermata. È come un fiume in piena che scorre costantemente, e noi dobbiamo nuotare con esso.

Il lusso era un tempo legato all’idea di ricchezza.

Ciò che spingeva le persone ad acquistare i beni di lusso era (l’irrazionale?) desiderio di dimostrare le proprie possibilità economiche.

Non troppo lontano dall’ostentazione della propria posizione sociale, quindi.

In ambito moda, questa tendenza viene declinata nel concetto di sfarzo che, nelle epoche passate, si traduceva in total look traboccanti di opulenza e fastosità.

Ad oggi, succede l’esatto opposto.

La sartorialità, nella sua accezione di “accuratezza nella confezione di un abito” è l’elemento chiave del significato di lusso nella moda al giorno d’oggi.

Lo conferma la diffusione del cosiddetto quiet luxury, che celebra il lusso in termini di ricerca di tessuti e materiali pregiati, stile raffinato, estetica minimale e artigianalità tradizionale.

Il lusso si spoglia dello sfarzo e dell’ostentazione, diventa puro, lineare e quieto.

Diventa espressione di savoir faire e qualità.

Quality over quantity, per l’appunto.

Qual è il ruolo dei marchi di lusso nel settore moda?

Stili, colori, vestibilità e tessuti scelti dalle maison di lusso influenzano, stagione dopo stagione, la percezione di ciò che è il vero lusso nella moda.

E questo ha, naturalmente, un impatto chiave non solo sui trend dell’anno ma anche sull’innovazione e sullo sviluppo (anche economico) del settore.

I marchi di lusso del settore moda, infatti:

Stili, colori, vestibilità e tessuti scelti dalle maison di lusso influenzano, stagione dopo stagione, la percezione di ciò che è il vero lusso nella moda.

E questo ha, naturalmente, un impatto chiave non solo sui trend dell’anno ma anche sull’innovazione e sullo sviluppo (anche economico) del settore.

I marchi di lusso del settore moda, infatti:

  • simboleggiano l’appartenenza a un gruppo elitario ed esclusivo, creato sulla base di valori come prestigio, buon gusto;
  • sono i pionieri di quell’innovazione creativa sempre più ricercata nell’epoca moderna: basti pensare a designer quali Balenciaga o Versace, a cui va il merito di aver introdotto idee, materiali e tecniche che hanno ispirato l’intero ecosistema della moda;
  • si distinguono per la ricerca di tessuti pregiati, per la produzione sartoriale e l’artigianato di eccellenza;
  • stabiliscono lo stile e le tendenze della moda, definendo i “must have” di stagione più desiderabili;
  • creano un legame emotivo con la propria clientela, attraverso esperienze premium curate e valorizzate in ogni dettaglio.

Le declinazioni del lusso nella moda: Haute Couture e pret-à-porter

Seppur legati al concetto di lusso, Haute Couture e pret-à-porter sono due concetti molto diversi tra loro.

  • Haute Couture

Con Haute Couture ci si riferisce a tutte quelle creazioni realizzate da sarti altamente qualificati con materiali pregiati e di altissima qualità.

Le maison che rientrano nella haute couture devono rispettare una serie di criteri definiti dall’organismo di regolamentazione parigino, la Chambre Syndicale de la Haute Couture.

Si tratta di indicazioni che riguardano il processo di produzione, la quantità di capi da realizzare e presentare, sotto la sponsorizzazione di un marchio già Haute Couture, vale a dire:

  • la realizzazione di disegni creati a mano da almeno 20 artigiani in laboratori con sede a Parigi;
  • la presentazioni di due collezioni all’anno durante la settimana della moda a Parigi, con almeno 25 creazioni.

Al giorno d’oggi, i marchi Haute Couture sono 16, da Chanel a Christian Dior, da Givenchy a Maison Margiela.

  • Prêt-à-porter (o ready to wear)

La moda prêt-à-porter racchiude creazioni pronte da indossare e, quindi, progettate per rispondere a esigenze stilistiche e funzionali di un pubblico più ampio rispetto alle creazioni di Haute Couture.

Il lusso esperienziale: la visione di Cumini

I valori emersi nel corso dell’articolo sono centrali nella visione aziendale di Cumini, diventato punto di riferimento esclusivo della moda di lusso, con una clientela internazionale e sofisticata.

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